Una delle operazioni cardine del flusso di lavoro di una campagna di marketing diretto, nonostante la sua apparente semplicità e “povertà”, è il cosiddetto confezionamento. Ma di cosa si tratta esattamente? In poche parole, significa prendere un qualsiasi oggetto e, indipendentemente dalle dimensioni o dalla forma, avvolgerlo e sigillarlo rendendolo spedibile senza problemi da un operatore postale. Si possono confezionare cataloghi, riviste, mailing i quali vengono personalizzati con indirizzi, loghi, bar e QR code per rendere ogni messaggio unico agli occhi del destinatario.
Quali sono i vantaggi concreti del confezionamento?
In primo luogo, la protezione: una volta sigillati, i materiali stampati non sono più soggetti al danno che può essere causato da polvere, sporco o umidità.
Ovviamente un vantaggio importante è quello del branding: le varie soluzioni di confezionamento sono progettabili in modo da prevedere l’uso di fondi, parole, immagini e loghi che promuovono i prodotti e consentono al destinatario di godere al meglio del loro look, garantendo al tempo stesso la perfetta aderenza alle necessità delle macchine di instradamento postale. Nel momento in cui l’invio arriva nella cassetta postale dell’utente finale non è solo avvolto nella carta o nella plastica biodegradabile ma anche e soprattutto nel marchio, del quale aumenta notorietà e visibilità.
Da ultimo, ma certo non per importanza, abbiamo il beneficio dell’ecologicità: le evoluzioni tecnologiche mettono oggi a disposizione di tutti gli utilizzatori le soluzioni basate sull’uso della carta, materiale completamente ecologico e riciclabile che contribuisce attivamente alla riforestazione; in seconda battuta, dove esistono esigenze particolari è sempre possibile ricorrere a pellicole completamente compostabili a base biologica: in entrambi i casi un concreto aiuto per la natura e anche una bella mano all’immagine dei marchi che le utilizzano.
A questo proposito, il confezionamento cartaceo rappresenta l’ultima evoluzione di un processo iniziato ormai negli anni Sessanta quando si iniziò a lavorare riviste e cataloghi con il film LDPE, il classico cellophane che, a causa delle sue modalità di produzione e dei problemi di smaltimento, è sempre meno usato visto il suo forte impatto ambientale.
Un primo importante miglioramento è quello della cellophanatura plastic free in film biodegradabile derivato dalla fecola di patate per la quale Addressvitt ha conseguito l’omologazione postale. E’ una soluzione che garantisce sia una assoluta resistenza allo strappo che una perfetta tenuta della saldatura e che per ogni 100.000 riviste confezionate fa risparmiare una quantità di plastica non biodegradabile pari a 16.000 bottigliette PET da mezzo litro (tappo compreso!).
Ma la grande novità è quella del confezionamento in carta: la soluzione al 100% sostenibile per l’invio dei materiali stampati. L’uso della carta certificata FSC completamente riciclabile garantisce il minimo impatto ambientale. Genera nuovi spazi per la comunicazione assicurando al tempo stesso la riservatezza dei contenuti come per un prodotto imbustato, del quale conserva e amplifica i tratti di qualità e esclusività.
Perché scegliere il confezionamento in carta?
Ci sono molti motivi per decidere di passare dal confezionamento con il cellophane a quello con la carta:
COMUNICAZIONE E BUDGET
La carta cattura l’attenzione offrendo mille possibilità di personalizzazione grafica che rendono il packaging in carta un fenomenale strumento di pubblicità e comunicazione, rispondendo alle richieste eco-friendly del consumatore. Il tutto a costi assolutamente comparabili a quelli delle soluzioni basate sulla plastica.
AMBIENTE E SOCIETA’
La carta è un’opzione rinnovabile che può essere riciclata ripetutamente senza alcun degrado. Anche quando non viene riciclata, si degrada in modo sicuro in meno di 30 giorni con bassi danni all’ambiente e alla fauna. L’uso della carta incoraggia inoltre la creazione di posti di lavoro, contribuendo all’espansione dell’industria forestale e delle aziende di riciclaggio che trasformano la carta da macero.
In estrema sintesi, si tratta di una soluzione che grazie all’utilizzo di una bobina di carta bianca o prestampata, integrato con la stampa del dato variabile per la personalizzazione dell’involucro permette di conseguire tre vantaggi fondamentali:
- Ecosostenibilità grazie all’uso di materiale compostabile
- Alto livello di personalizzazione
- Compensazione del costo della carta con attività di marketing e pubblicità